Startles
Lavoro del gruppo di studio “Startles”
Il gruppo di studio “Neuroscienze e psicoanalisi: la relazione madre-feto” è nato dall’interesse dei colleghi Floriana Vecchione, Elisa Zullo ed Elisabetta Micillo, sul tema della nascita della mente e delle sue prime organizzazioni ed espressioni, a partire dalla relazione tra la madre ed il feto e attraverso gli apporti relativamente recenti delle neuroscienze e degli studi psicoanalitici in questo ambito.
Il gruppo così costituito ha lavorato insieme per circa due anni e le riflessioni maturate nel tempo e presentate in occasione dell’incontro del 15 dicembre 2018, hanno favorito non solo una maggiore conoscenza dei meccanismi neurofisiologici che si vanno formando durante lo sviluppo fetale, ma hanno contribuito a stimolare ipotesi sul funzionamento unitario mente-corpo e sul tipo e qualità delle esperienze del feto nei mesi della gravidanza e nella relazione con l’ambiente materno che, a sua volta, tende ad essere modificato dal feto stesso.
La partecipazione di altri colleghi, sia soci che candidati, ha necessitato una riorganizzazione del gruppo sia relativamente alle modalità di studio che alla frequenza degli incontri. Purtroppo abbiamo dovuto rinunciare alla preziosa presenza di Elisa Zullo che, nel frattempo stava coordinando il gruppo sull’autismo, ma non ai suoi contributi, ritenendo i due gruppi di studio interconnessi e di reciproco arricchimento.
Partendo dalle riflessioni già maturate, il nuovo gruppo (Startles) composto dai colleghi Floriana Vecchione, Elisabetta Micillo, Francesca Scala, Felice Tursi, Natascia Spera, Rita Sanseverino ha assunto a proprio oggetto di studio e di ricerca proprio la relazione madre-feto. A tal proposito, proseguendo nello studio dei testi di Mauro Mancia, attraverso le ricerche della Piontelli, il gruppo sta continuando ad approfondire alcuni temi fondamentali per la comprensione dello sviluppo del feto e della relazione del feto con l’ambiente materno, dai meccanismi responsabili dei processi di memorizzazione delle informazioni anche a livello trans generazionale, ai rapporti tra memoria, inconscio e sogno, all’attivazione dei neuroni a specchio descritti da Gallese ed attivi già nel periodo fetale.
La domanda intorno alla quale il gruppo di studio sta lavorando è se e come le esperienze senso-percettive e relazionali, connotati affettivamente, possano diventare parte dell’esperienza del feto e dei suoi proto-apprendimenti e contribuire a formare quell’aspetto costituzionale del neonato che gioca una parte importante nella relazione primaria con l’oggetto materno.